La considerazione della situazione giuridica di potere nell'ambito strutturale della funzione è stata affrontata, sinora, essenzialmente al fine di fornire una ricostruzione della stessa situazione di potere e di quelle ad essa correlate con riferimento all'interesse sostanziale alle stesse sotteso, pur non essendo mancato un inquadramento generale idoneo a fornire una rappresentazione delle differenti tipologie di situazioni giuridiche coinvolte nell'esercizio della funzione amministrativa. In particolare, nell'analisi sin qui condotta, si è evidenziato come la funzione rappresenti il processo formativo di una decisione in ordine all'esercizio di un potere, che trova nell'ambito del procedimento amministrativo il luogo di espressione della rilevanza giuridica della formazione della/e relativa/e scelta/e. Il procedimento, si è detto, costituisce infatti lo strumento che pone in correlazione il farsi della decisione con l'assetto organizzativo amministrativo, nonché con i privati portatori di possibili soluzioni conformi agli interessi da essi rappresentati; e che consente, nella sua articolazione, una rappresentazione dei vari momenti, pur elastici nella loro concreta determinazione, della progressione della scelta amministrativa. Se dunque la funzione è il processo attraverso il quale si determina la scelta di produrre o meno la situazione effettuale, il legame strutturale che si è visto sussistere tra situazione giuridica e funzione ha portato ad evidenziare come il potere debba essere concepito in quanto esercitabile a seguito di un processo nel quale venga verificata l'effettiva sussistenza in concreto della relativa situazione giuridica; secondo uno schema che, proprio sulla base del dato strutturale che si è ritenuto di dover ricavare dal modello normativo della funzione, risulta valido a prescindere dalla circostanza che, nel rapporto tra momento teleologico e determinazione della situazione effettuale, vi sia vincolatezza o meno della fattispecie della situazione giuridica di potere in ordine al criterio di preferenza che regga una siffatta determinazione, in ragione della possibilità di concepire, appunto in forza di quel dato strutturale, una norma a cui rapportare detto criterio come se questo fosse già definito al momento in cui si procede all'accertamento della sussistenza della situazione giuridica.