I dilemmi posti dalle condotte eutanasiche e dal suicidio medicalmente assistito continuano a coinvolgere l'opinione pubblica. Aggiornato agli ultimi sviluppi del biodiritto penale, questo libro si fonda su un patrimonio quanto più possibile condiviso, funzionale a un dibattito ampio ed aperto, e sulla distinzione fondamentale tra bioetica e biodiritto: poiché non tutto quello che appare eticamente censurabile costituisce reato e non tutto ciò che ricade nell'area del lecito fonda necessariamente un diritto. Il biodiritto penale tocca questioni cruciali connesse ai temi di inizio e fine vita e, dall'analisi dei suoi contesti, emergono alcune costanti: la proposta dell'autore è di edificare questi punti di riferimento in forma di principi.