L'opera, suddivisa in due tomi, affronta i temi della prelazione agraria e dei patti agrari. La prelazione agraria indica la prelazione del coltivatore ed esprime il diritto dello stesso ad essere preferito al terzo nell'acquisto del fondo rustico che il proprietario intende vendere o concedere in enfiteusi. Il diritto è previsto, rispettivamente, dalla l. 25 maggio 1965, n. 590, art. 8 e dalla l. 14 agosto 1971, n. 817, art. 7 n. 2. L'opera esamina l'intera materia, tenendo conto anche di importanti pronunce costituzionali, muovendo dai soggetti aventi titolo alla prelazione e dai presupposti. Vengono poi esaminate le fattispecie negoziali soggette e non soggette alla prelazione, la rinuncia alla prelazione, la prelazione del confinante ed il riscatto. Il tomo dedicato ai patti agrari è strutturato come un commento per articolo alla legge 3 maggio 1982, n. 203 ed alla legge 14 febbraio 1990, n. 29. La prima legge disciplina le norme sui contratti agrari. Gli articoli delle legge n. 29/1990. Modifiche ed integrazioni alla legge 3 maggio 1982, n. 203, relativa alla conversione in affitto dei contratti agrari associativi, sono riportati di volta in volta.