Il volume si sofferma su un momento particolare del complesso iter attraverso il quale, con strumenti negoziali e giurisdizionali, debitore e creditori sperimentano insieme strumenti di rimedio ad un passivo divenuto non più sostenibile. Si tratta del momento nel quale l'indebitato, imprenditore o persona qualunque, è costretto ad affrontare la realtà della sua situazione e si risolve a impedirne gli effetti più disastrosi e, per quanto possibile, a tentare nei modi previsti dall'ordinamento giuridico un ritorno alle precedenti condizioni di stabilità. È sua l'iniziativa ed è suo il percorso da individuare tra le molteplici alternative solutorie: l'una e l'altro si concretano in una proposta rivolta alle controparti in ordine alla quale è richiesta una loro adesione, sul modello consensuale di un contratto. La normativa in proposito è complessa e il contenuto della proposta non è predeterminato: ciascuno degli strumenti posti a disposizione del proponente presenta caratteristiche differenziali, è basato su presupposti difformi, è destinato a finalità proprie ed è fonte di conseguenze positive e di inconvenienti tutti da conoscere e soppesare. Il volume dà conto dell'assetto della disciplina contenuta nel Codice della crisi d'impresa con riferimento alle varie iniziative disponibili per l'indebitato, indicando - in particolare - le difformità connesse alle scelte consentite e i confliggenti effetti che alle singole proposte sono collegati. Una piena comprensione dei vari istituti trattati è ricercata per mezzo della loro collocazione nel retaggio di regole e principi lasciato dal r.d. 247/1942, il cui richiamo è indispensabile a comprendere la distanza percorsa dalla sua entrata in vigore ad oggi.