Mobbing, stalking, bossing, bullying, ma anche caregiving, monitoring o mementoring. Oppure burn-out o straining. E così via con espressioni oramai di senso comune, che il lettore ritroverà sfogliando questo libro. "Mobbing. Narrazioni individuali e organizzative" è un caleidoscopio. Un invito al confronto tra studiosi e professionisti che fondano su mandati, metodologie e obiettivi non sempre convergenti: organizzazioni, scienze PSY, diritto civile e del lavoro. Politica. "Mobbing. Narrazioni individuali e organizzative" intreccia due dimensioni: l'intimità e la coralità dell'esistenza. Perché narrare è identità. Perché narrare è fronteggiamento. Perché narrare è riparazione. Se ne consiglia la lettura a chi voglia dare un contenuto preciso a un fenomeno complesso, di recente osservato con rigore. Le vittime lo vivono da tempo. In fondo al gruppo: immagine rovesciata dell'«uomo solo al comando». Se ne sconsiglia la lettura a chi non senta l'urgenza di una «politica della dignità» nelle organizzazioni del lavoro. Per farle funzionare come comunità morali. Senza umiliazione.