Il convegno aveva come obiettivo primario lo necessità di esaminare il crescente impatto in ambito giuridico del progresso scientifico e tecnologico, che oggi consente di avere a disposizione strumenti di indagine dalle - almeno in linea teorica - illimitate e notevoli potenzialità; in alcuni casi, tuttavia, le eccessive aspettative legate alla nuova scienza portano gli inquirenti a sottovalutare elementi di prova più tradizionali, e a decisioni giudiziarie poca condivisibili. In questo contesto si inserisce un ulteriore potente strumento investigativo, lo Banca Dati Nazionale del DNA, lo cui istituzione è prevista dalla L. B5/2009, cui va riconosciuto il merito di intervenire a colmare una lacuna del nostro sistema ed un imperdonabile ritardo rispetto al panorama internazionale ed in particolare europeo. In questo contesto, anche a prescindere dalle disposizioni previste dalla legge, la certificazione se non l'accreditamento dei laboratori che operano nel settore delle indagini di genetica forense costituisce un requisito imprescindibile per garantire l'affidabilità della struttura stessa. Tra gli altri argomenti affrontati, di estrema attualità in campo medico-legale è la morte improvvisa cardiaca, che rappresenta il 10% di tutte le cause di morte, con quadri patologici il più delle volte privi di specifiche anomalie strutturali e che riconoscono come causa unicamente quella genetica.