Le fonti del diritto italiano esibiscono, ormai da tempo (ma soprattutto al presente), lineamenti assai diversi da quelli stabiliti dal sistema, al punto di rendersi praticamente irriconoscibili al confronto con la raffigurazione fatta nella Costituzione della Repubblica. L'ipotesi di questo lavoro è che la "forma" delle fonti normative (intesa in senso lato, comprensiva del procedimento) stia progressivamente perdendo la propria capacità ordinante non per una pluralità di fattori contingenti (dettati dalle esigenze concrete di volta in volta create dal sistema politico-istituzionale), ma per la progressiva affermazione di una razionalità ordinamentale diversa, frutto del modo in cui il processo di integrazione europea si è infiltrato nello Stato costituzionale, modellandone l'esperienza normativa.