La comunione è spesso vissuta come fonte di dissapori, quando non proprio di conflitti. In essa, non raramente, si annidano i semi della discordia, tanto che la massima antica recita: communio est mater rixarum. Tale quadro sembra così trovare una sintesi nel bisogno di attendere al suo scioglimento quando a suggerirlo sono le situazioni oggettive dettate dalle difficoltà dei rapporti legati allo stato di comunione del bene, in primo luogo. Il volume offre una disamina puntuale dell'intero istituto dello scioglimento davanti al giudice della comunione come regolato dal codice di rito. Si preoccupa la narrazione di non perdere di vista nessuno degli attori della vicenda normativa. Ne riesce così una "istantanea" in cui convergono linee interpretative di fonte diversa come emerse nel corso del tempo.