Gli strumenti finanziari partecipativi previsti per la s.p.a. dalla riforma organica delle società di capitali del 2003 sono ancora, a quasi un decennio dalla loro introduzione, uno spettro che si aggira nella disciplina delle società azionarie. La disciplina minimale che li caratterizza è portatrice di una doppia valenza che da un lato consente all'operatore una declinazione il più possibile conforme alle esigenze da soddisfare, ma dall'altro espone ai rischi di incertezza connessi alla eventuale fase di accertamento giudiziale della legittimità delle soluzioni adottate. In questo saggio gli strumenti finanziari partecipativi di s.p.a. trovano una trattazione sia nella prospettiva storica dei loro antecedenti, sia nell'analisi delle norme che li regolano e delle fattispecie che queste creano, sino a giungere alla conclusione secondo cui è possibile individuare una vera e propria "partecipazione affievolita" o "partecipatività" come costante concettuale che ne costituisce caratterizzazione tipica.