Insegnare, e ancor più insegnare in carcere, resta il piano B migliore di tutti i piani A a cui io abbia mai pensato. In galera le torte si possono fare con niente. Perché con "niente" si può far lezione, da "niente" si può ripartire e con "niente" si può sorridere. Tramite questo personale diario quotidiano l'architetto Michelle Usala racconta la sua esperienza di docente nel carcere di Milano Bollate. Quasi tutti i suoi studenti si sono diplomati, hanno trasformato i loro sforzi in qualcosa di buono, qualcosa che potrà permettergli di farsi una torta (questa volta vera) fatta di amicizie, amore, cultura, un buon lavoro. Insomma, una torta con sopra scritto "futuro".