A leggere quest'opera completa, si resta sorpresi. La figura di Mario Lattes, intellettuale novecentesco a tutto tondo - pittore, scrittore, editore - si rivela pienamente nella sua modernità. Nella scrittura è da sottolineare il rapporto con i personaggi, vere e proprie declinazioni di autobiografia, che coagulano i nodi esistenziali dell'autore: dalla nascita traumatica al fallimento sentimentale, dalla fuga durante la Seconda Guerra Mondiale alle problematiche dell'identità ebraiche oscillante tra senso di appartenenza e di esclusione, alla percezione dell'amata Torino dai tempi dell'infanzia a quelli del boom economico. La produzione letteraria principale di Lattes è qui affiancata da numerosi inediti: racconti, poesie e contributi, e poi lettere, carte credute disperse e appunti. Il tutto in una veste editoriale di pregio.