Pubblicate postume, le 63 lettere che l'autore delle "Confessioni d'un Italiano" scrisse dalla Sicilia, al seguito della Spedizione dei Mille, rappresentano una testimonianza degli affetti e del mondo privato di Ippolito Nievo, e uno dei documenti più preziosi e originali dell'inesplorato o lasciato in ombra nei giorni che precedettero la conquista da parte di Garibaldi del Regno delle Due Sicilie. Tanto più preziose, come vero e proprio testamento spirituale dello scrittore che da quella spedizione non tornò vivo. Il naufragio della nave che dalla Sicilia lo avrebbe condotto a Napoli lo inghiottì, trentenne, al largo delle coste campane nella notte tra il quattro e il cinque marzo 1861; e con lui inghiottì le carte dell'amministrazione contabile della spedizione di cui egli era responsabile. Una tragedia fatalità, attentato? - destinata a suscitare più di un interrogativo e primo mistero irrisolto della nascente nazione. Introduzione di Matteo Palumbo.