Non ci sono solo la pecorina di gesso che «chiede umilmente permesso ai magi in adorazione» e la vecchietta che porta «chicche e doni per tutti i bimbi buoni» in questa raccolta natalizia del celebre poeta, ma anche il ricordo di un Natale trascorso a ceylon, in mezzo al tripudio di odori e colori della giungla, la storia di Fortunato che da povero diventa ricco... In questo autore letterarissimo i riferimenti culturali e artistici si fondono con «uno scenario "di cartapesta", un fondale teatrale, una scena da operetta, più che con una sacra rappresentazione connessa a un autentico sentimento religioso» (Dall'introduzione di Roberto Carnero).