Ancora uno Chateaubriand viaggiatore quello che ci accompagna in questo Viaggio in Italia: dopo essere partito come esploratore e prima di farsi pellegrino, lo troviamo qui in veste di diplomatico a Roma. Un breve soggiorno che gli darà modo tra il 1803 e il 1804 di conoscere il nostro Paese scendendo dalle Alpi verso la campagna romana e spingendosi fino al Vesuvio e i siti archeologici campani. Il paesaggio italiano, inondato da un'incomparabile luce, si fa partecipe di tante emozioni descritte con mirabili accenti romantici. Il trentacinquenne dalle ambizioni politiche e dai successi letterari, dall'animo malinconico e dalla curiosità storica, svela attraverso le sue frammentarie annotazioni come l'indole umana necessiti di legami col proprio passato. Ogni vestigia diventa così spunto di riflessione ad ampio respiro sul destino dell'uomo e la caducità delle cose. Se visitare l'Italia era diventato da tempo il viaggio di formazione per eccellenza, gli scavi di Pompei avevano all'epoca aggiunto ulteriore interesse alle già numerose testimonianze classiche.