"Una festa la nostra che vive e si alimenta, un anno dopo l'altro, di trasformazione e che, proprio per questa sua peculiare caratteristica, rimane "sentita" in mille modi diversi, tutti veri e tutti ugualmente meritevoli e fondati. Un momento in cui si cerca avidamente la contaminazione. Se una miriade di domande (il Carnevale ha un senso? Cosa significano realmente i gesti, i riti che compongono la festa? E questo senso coincide con il significato attribuito al Carnevale da chi vi partecipa? E perché chi vi partecipa tende a dare una motivazione al suo gesto? E tale motivazione rimane costante nel tempo?) fioriscono trasversalmente ad ogni Carnevale questo è il testo in cui trovare risposte da cui ri-partire. A noi rimane anche la speranza che le future Epifanie eporediesi tornino nuovamente ad essere svegliate dal "canto" dei Pifferi e Tamburi, ad annunciare la nascita di un nuovo anno, ad annunciare la rinascita della Vita. Quel brivido lungo la schiena che ci rende ebbri di un movimento del cuore che non riusciamo a definire". (Dalla Prefazione, a cura di Gabriella Gianotti e Franco Quaccia).