La danza pensata e praticata in ambito futurista è materia fluida, sfuggente. Essa riguarda coreografie ideate per ed eseguite da un corpo umano, ma indica anche il movimento ritmicamente organizzato dei coefficienti della scena, come scenografie, dispositivi scenotecnici e luci. Le sue tracce, però, tracimano dal perimetro del teatro e lambiscono il territorio limitrofo del cinema e quello delle arti visive. Il volume costruisce la propria riflessione sulla danza futurista attraverso un corpus di testi assai vario per contenuti, autori e formati. Dal manifesto alla poesia, dal libretto alla recensione, dal romanzo all'intervista: una prospettiva panoramica, nella quale confluiscono eventi, figure (note e poco note), punti di vista e linguaggi differenti, di cui, pur all'interno di una struttura precisa, conservare l'eterogeneità.