Tornato a Parigi alla fine del suo giro del mondo, Robertson, artista, impresario, fisico, lanternista, inventore e aeronauta, stilò la sua autobiografia: il risultato è la testimonianza arguta e avvincente di una transizione epocale dal tramonto del secolo dei Lumi alle nuove promesse civili dell'Ottocento, che lui stesso aveva visto nascere ed evolvere dietro la spinta napoleonica. Le sue prodigiose memorie registrano il passaggio dal mondo delle magie e superstizioni al trionfo della scienza sperimentale, dal buio del Medioevo alle scintille dell'elettricità, la cui fortuna Robertson, insieme a Volta, aveva contribuito a far esplodere. Grazie alla sua Fantasmagoria itinerante, Robertson, anticipò di quasi un secolo l'illusionismo del cinematografo divenendo uno dei più importanti inventori e innovatori dell'epoca.