Questo volume, realizzato in sinergia con docenti dell'Accademia e dell'Università, è stato ideato dall'Autrice come un laboratorio di documentazione e approfondimento attraverso cui ricostruire il percorso artistico, creativo, didattico e imprenditoriale di Jia Ruskaja, la celebre danzatrice russa che fondò l'Accademia Nazionale di Danza. Sono infatti toccate tutte le linee su cui quel percorso si dipanò, dalle esperienze interpretative e coreografiche presso il Teatro degli Indipendenti nella Roma dei primi anni Venti, ai progetti didattici che via via approdarono alla Regia Scuola di Danza (1940), all'Accademia Nazionale di Danza (1948), quindi alle strategie per l'affermazione di quest'ultima sul piano nazionale e internazionale, fino alla creazione di un originale sistema di notazione del movimento (Orchesticografia-Scrittura della danza). Un ampio e innovativo spazio è dato alla parte artistica, ossia alle composizioni coreografiche e all'Orchestica, cosicché il lettore possa addentrarsi nella dimensione poetica ruskajana. A questo scopo, il volume fa luce - attraverso una documentazione iconografica e filmica messa a confronto con le descrizioni delle danze pubblicate nei programmi di sala - sugli aspetti fondanti dell'estetica ruskajana, quali la visione complessiva di stampo registico, la sensibilità per il colore e la luce, la percezione profonda del suono, l'"espressione che viene dal di dentro", senza dimenticare lo sguardo rivolto al rapporto tra la danza e le altre arti. Lungimirante per l'Italia fu la concezione della sua Scuola come "scuola aperta" dal forte stampo educativo e dalla composita struttura culturale, che ha consentito all'Accademia di mantenersi vitale e di svilupparsi, sino ad approdare nel 1999 all'AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e coreutica).