Una collina sovrastante Ascona e il Lago Maggiore è diventata, agli inizi del Novecento, un luogo di libertà e sperimentazione capace di attrarre giovani artisti e intellettuali da varie parti d'Europa. Quello che i pionieri di questa avventura vollero chiamare "Monte Verità", con il suo sanatorio e le sue casette in legno sparse nel bosco, è stato per alcuni decenni uno dei più fervidi laboratori della rivolta contro lo stile di vita imposto dall'industrializzazione e dal capitalismo borghese. Dall'alimentazione ai rapporti sociali, dal sesso alla proprietà e al denaro, dalla medicina alla pittura, tutto poteva essere sovvertito o ripensato fin nelle fondamenta, con risultati a volte di grande portata, come ad esempio la nascita della danza moderna. L'elenco delle personalità che conobbero il fascino del genio del luogo asconese e che in modi diversi presero parte all'avventura, è impressionante: da Nietzsche a Bakunin, che fanno la loro comparsa nei dintorni di Ascona quasi come due premonizioni ottocentesche, a Filippo Franzoni, Hermann Hesse, Otto Gross, Rudolf Laban, Mary Wigman... fino al circolo di Eranos con, tra gli altri, Carl Gustav Jung, Mircea Eliade, Karl Kerényi e James Hillman. Kaj Noschis racconta una delle vicende più affascinanti della storia culturale europea del secolo scorso, insistendo su come il genio del luogo sia la forza ispiratrice della creatività asconese.