Danza popolare, cultura migrante, storia politica: il tango si libera, una volta per tutte, dai cliché dei quali, sempre più spesso, cade preda. Rimangono la sensualità, l'Argentina dei barrios malfamati e le pose fiere di eleganti ballerini; da esse procede la storia del tango, le sue origini ammantate di protesta sociale, fino alla sua affermazione come simbolo culturale in grado di attrarre l'interesse di una nuova società a forte carattere polietnico. Sono i punti focali di remembranza e olvido che Francesca Auteri utilizza per condurre un'appassionata ricerca del senso di una danza che è corpo, tecnica e tradizione, attraversando i suoni e i testi dei più grandi cantori della storia tanguera, caratterizzata da eventi politici avvincenti. L'autrice costruisce sull'identità dell'Io-danzatore e su "l'abbraccio della danza" il concetto di tango come filosofia di vita.