L'Opera dei Pupi non solo fiorì in Sicilia e in altre regioni d'Italia, ma nel periodo della grande emigrazione emerse anche nelle comunità italiane diasporiche, dove gli immigrati s'immergevano sera dopo sera nelle stesse storie cavalleresche amate dai loro connazionali. Agrippino Manteo, nato a Grammichele (in provincia di Catania) nel 1884, apprese il mestiere di puparo dal leggendario Giuseppe Crimi, aprì il suo primo teatro in Argentina nel primo Novecento, e divenne poi il più importante puparo siciliano a New York durante gli anni Venti e Trenta. Il libro di Jo Ann Cavallo segue la storia della famiglia Manteo attraverso tre generazioni di pupari, dai primi anni in Sicilia di Agrippino, al suo teatrino stabile nella Little Italy di New York, e agli sforzi sostenuti dai suoi discendenti per diffondere la loro tradizione teatrale. Inoltre, porta alla luce per la prima volta il vasto repertorio epico dei Manteo attraverso un attento esame dei numerosi copioni inediti. Lo studio include la trascrizione di 8 spettacoli completi (dall'apparizione di Angelica del Catai a Parigi fino alla "battaglia dei tre contro tre" sull'isola di Lampedusa) e dei 285 riassunti originali esistenti tratti dal ciclo dei Paladini di Francia. Le analisi comparative si concentrano sul processo creativo di adattamento ai testi epici originali, passando dall'Orlando Innamorato di Boiardo e l'Orlando Furioso di Ariosto, alla Storia dei paladini di Francia nella prosa ottocentesca di Giusto Lodico, per arrivare alla stesura delle sceneggiature per la drammatizzazione teatrale. Con un contributo di Alessandro Napoli.