È un libro che parla di scienza, di filosofia, di arte e di letteratura. Ed ha un suo filo conduttore che è la musica, intesa nel senso arcaico del termine: musica come ispiratrice di ogni arte, musica dell'anima e del creato. È un viaggio alla ricerca del vello d'oro. È un viaggio di Ulisse dove la ricerca, in se stessa, prevale sull'obiettivo. La musa che anima il testo è soprattutto la poesia e si fa stimolante quando l'autore indaga sui rapporti fra le varie forme di arte moderna e le teorie scientifiche più avanzate, citando Kandinskij, Heinemann, Goethe ed entrando anche nel simbolismo cinese e indiano, riprendendo il senso della danza di Shiva come motivo conduttore della manifestazione e della creazione e distruzione dei mondi.