Storia, vicende personali, quadri minimali, descrizioni d'ambiente, tratti pittorici si articolano in una biografia romanzata che ritrae le vicende di Domenico Novello Malatesta intrecciate a quelle di Sigismondo Malatesta, fratelli e alleati in numerosi avvenimenti storici dell'epopea malatestiana. Uniti nella condivisione del governo delle terre di Romagna e Marche, si troveranno ad essere ancor più spesso divisi da caratteri opposti. Il tutto sotto il clamore delle armi mitigato dalle descrizioni delle passioni e degli amori. L'autrice, nel seguirne le vicende biografiche, non si limita alla narrazione di eventi circoscritti al territorio, ma unisce dati storici con la categoria del verosimile per fornirci un interessante e piacevole spaccato di un secolo, il XV, che stravolge la concezione dell'uomo trasportandolo nella visione rivoluzionaria antropocentrica. Condottieri e uomini di cultura, Novello e Sigismondo, si muovono all'interno di un Italia frammentata con abilità consumata e, come mecenati, sono consapevoli che la loro grande eredità sarà riposta nei due grandi capolavori che ancora oggi ammiriamo: la Biblioteca Malatestiana di Cesena e il Tempio Malatestiano di Rimini. Le vicende dei protagonisti si completano con la presenza comprimaria di personaggi storici che le accompagnano. Prime fra tutti le donne: Antonia da Barignano, la madre, Violante da Montefeltro moglie di Novello, Isotta degli Atti terza moglie di Sigismondo. Le vicende nel loro svolgersi ci trasportano nella Roma papale intrisa di classicismo dove incontreremo il Cardinal Bessarione, nelle stanze urbinati di Federico di Montefeltro palcoscenico di intrighi e fatti di sangue e nella grande Milano degli Sforza.