In questo testo, grazie ad un approccio multidisciplinare, gli autori Alex Revelli Sorini, Susanna Cutini, Francesco Vittorio Rebuffo e lo chef Shady Hasbun hanno cercato di classificare lo stile alimentare di Dante e Boccaccio. Le indicazioni rintracciate nelle opere dei due poeti e la relazione che essi avevano con il cibo potrebbe essere definita come: meditativa per Dante e conviviale per Boccaccio. Analizzando la Commedia lo stretto rapporto tra cibo e meditazione si trova nelle citazioni alimentari, soprattutto simboliche. Scorrendo il Decameron il grande valore della convivialità è legato all'antropologia, alla vita economica e sociale, al galateo, alla cultura materiale, alle prescrizioni della dieta e della medicina, alla ricchezza e alla miseria. Le ricette che troverete nella seconda parte del volume sono state rielaborate prendendo spunto dai primi manoscritti italiani di cucina del XIV sec. Questi libri esprimono una cultura già definibile come italiana, pur muovendosi in una logica più ampia, il modello suggerito non è di tipo locale bensì internazionale, una sorta di "koiné" con molti punti in comune e ricette ricorrenti nelle varie aree d'Europa.