La raffinatezza quasi eccessiva che caratterizza gli ultimi bagliori della nobiltà siciliana è divenuta essa stessa un classico, grazie soprattutto al romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che ha descritto meglio di chiunque altro gli individui, le consuetudini, gli scenari, i cibi di quell'aristocrazia feudale ormai in declino, nell'epoca dell'affermarsi della società moderna. Le ricette sontuose ed elaborate tratte dalle descrizioni del celebre Gattopardo, unite ad altre attinte alla vasta memorialistica dell'aristocrazia siciliana, diventano così un piccolo tributo a un mondo raffinato e decadente che non perderà mai il suo fascino, e che possiamo nostalgicamente rievocare portando in tavola un lussureggiante timballo.