Ci sono almeno tre qualità che consentono a questa opera di entrare a pieno diritto nella collana non-ricettari: la piacevolezza della lettura, la capacità di incrociare enogastronomia e cultura "alta", l'originalità. Il lavoro si presenta come una successione di piccoli saggi, riflessioni, divagazioni intorno al mondo della tavola e della sua letteratura. Da "L'Astrusi ovvero L'arte di parlar bene" a "Carneficina ovvero La scienza in cucina e l'arte di farsi male", dalla rivisitazione del "Bacco in Toscana" di Francesco Redi a una critica dell'introduzione all'"Idioma gentile di Edmondo de Amicis" per finire, inevitabilmente, agli eloquenti titoli "Pipi de chat, merde de poule: qu'est-ce que l'on a mis dans ma boule?" e "Cacca ci cova: cacca, cacao e caffè" (Fra cibo e cacca c'è un rapporto ovvio: ma siete sicuri di sapere tutto?). La materia, certo, è disomogenea! Ma proprio per questo le pagine scorrono leggere, incuriosiscono. Il "gioco" di Zanetello... sembra funzionare.