"Non è un libro di ricette, è piuttosto un libro sulla memoria del vino cotto, sul tempo che fu quando si cucinava insieme. La mamma stendeva la sfoglia per fare i vincisgrassi, una sorella metteva su il ragù e ci metteva un po' di vino cotto. L'altra preparava la crema e la girava per non farla attaccare. Si cucinava e si parlava delle cose della vita con la gioia di pregustare il pranzo della festa. Si parlava non sui social, ma faccia a faccia, ci si guardava dritto negli occhi. La famiglia era tutta impegnata per la preparazione del vino cotto, che si cuoceva in caldai di rame che venivano messi su fuoco fatto ardere con legna di rovere per 8-10 ore e nel mosto si metteva anche una mela cotogna. Le botti erano appositamente usate per il vino cotto e più era invecchiato più era prelibato. Le famiglie lo usavano nelle grandi occasioni. Un libro da compagnia quando nei pomeriggi piovosi ci si sente un po' soli con un po' di melanconia da scacciare in un batter d'occhio, mettendosi alla prova con queste ricette. Ricette da cucinare per sé o per gli amici". (Giovanna Rossiello)