Grande affresco ottocentesco, Le anime morte sono la prima e unica parte rimastaci di un poema in prosa che, seguendo il protagonista nel suo peregrinare attraverso la sterminata provincia russa, ritrae un'epoca. A ogni tappa un personaggio, un interno e una cena che rivela, più di ogni altra cosa, caratteri, inclinazioni, vizi e speranze dei commensali e della comunità locale. Gogol - il "Balzac russo", come lo definì Tolstoj, o il Petronio moderno - proprio attraverso il cibo e i suoi rituali compone una serie di ritratti indelebili di una società indolentemente adagiata sul limite del baratro.