La Toscana comica è inesauribile, come la millenaria storia della regione. La Toscana gastronomica è impareggiabile, come il genio dei suoi abitanti. Qui si parla di entrambe le "Toscane": quella burlesca di Boccaccio e del Burchiello, del Pievano Arlotto, del Collodi e di Jarro, di Renato Fucini, di Benigni e Pieraccioni, di Amici miei - e quella golosa del cacciucco e del panforte, della bistecca e dei fegatelli, dei tortelli, dei lampredotti e delle pappardelle. Con aneddoti insoliti e notizie curiose, prose facete e poesie farsesche, questo libro parla di pappe leggendarie e di eroici pappatori, di tavernieri e ubriaconi, di sbornie, scorpacciate, del Bengodi e di Cuccagna, di epiche abbuffate e di ghiottoni da guinness, di banchetti medievali e conviti medicei, di prodezze alimentari, di papi gaudenti e impenitenti crapuloni.