"La qualità che fa leggere il libro, che ne fa anche un testo ideale di quella cucina immaginata (non immaginaria) altrettanto importante di quella pratica, è la vibrazione passionale di questa terra di pane, di formaggi, di olio, di vino, che si stempera sempre in un distacco colto nel quale occhieggia l'ironia: si può essere affascinati dalla purea di Ercole o dalle vicende lessicali del caciocavallo, ma non bisogna dimenticare che esistono altre aree del cielo e della terra, altre purè, se così si può dire, e altri formaggi, e anche persone cui le fave non piacciono. Sada non lo dimentica" (Marco Guarnaschelli Gotti).