"Un romanzo-saggio, una summa dei problemi e del dibattito ideologico dell'Europa del primo Novecento". Così definisce La montagna incantata il professor Guglielmino. Con virtuose pennellate di scrittura, Thomas Mann ci illustra il decadente mondo borghese fin de siècle, raccolto metaforicamente attorno alle tavolate del sanatorio Berghof, sulle alte vette di Davos. Tuttavia, gli sfarzosi pranzi non riusciranno a mitigare l'inquietudine di un mondo al capolinea, da lì a poco annientato dai furori della Grande Guerra. Preziose ricette di cucina per discorrere in maniera un po' scherzosa sui misteri della Vita che l'eroe del romanzo, Hans Castorp, cerca di analizzare e di risolvere.