Il duplice titolo di questo libro dipende dal fatto che l'argomento trattato, seppur attinente all'arte culinaria, ha però natura accessoria e investe in qualche modo la sfera del femminile magico. Nel caso degli elisir, termine scelto fra le tante preparazioni a rappresentare il vasto mondo di chicche o liquori, è la dolcezza effimera di un intermezzo che incanta il palato oppure il senso estetico. Non servono a nutrire il corpo ma come le fate rendono le ore gradevoli e fanno dimenticare i fastidi o le fatiche del giorno (...). Nel caso del mondo vastissimo dei decotti si entra invece nell'area del recupero del benessere, sfiorando l'universo infinito delle erbe medicinali testate da una millenaria sperimentazione e quello empirico ma altrettanto antico dei rimedi popolari (...). E chi meglio di una vecchia comare a cui era affidata la salute di grandi e piccini poteva conoscere i giusti rimedi tramandati di bocca in bocca? Una cosa rende questi due filoni simili: in tutti e due i casi ciò che si va ad assumere porterà fatalmente ad un mutamento dello status quo, modificherà in meglio le nostre ore con un momento di puro piacere o con il sollievo da un malessere.