Fin dal cortometraggio "It's Not Just You, Murray!" del 1964, con mamma Scorsese che, invece delle proverbiali arance, porta al figlio in carcere un piatto di spaghetti fumanti, il cinema di Martin Scorsese è intimamente legato al cibo. Una chiave di lettura per sondare il milieu mafioso dei suoi "bravi ragazzi", che in carcere affettano l'aglio con la lametta da barba, certo, ma anche il segno distintivo di rituali e liturgie: da un lato, per esempio, l'upper class newyorkese di fine Ottocento in "L'età dell'innocenza", dall'altro la dimensione simbolica e ancestrale di Bill il macellaio in "Gangs of New York". In questo libro, l'autore ripercorre la filmografia del cineasta italoamericano, invitando il lettore a sedersi a tavola con Scorsese, a pranzare con i suoi personaggi e a scoprirne ricette e rituali.