Era un'umida giornata invernale. Uno di quei giorni romani di scirocco. Il cielo grigio e carico di pioggia. Il vento soffiava forte, trascinando con sé sabbia rossa dall'Africa o da qualche altra spiaggia lontana. Uno di quei momenti in cui i romani cominciano a pensare di partire, di andare da qualche altra parte, qualsiasi parte dove il futuro non sia così cupo, triste, senza speranza. È stato allora che avevo detto a Paolina: "Perché non andiamo in America?". "Dove??", aveva risposto lei un po' sorpresa. "In America! Sai... New York, la California... insomma da quelle parti...". "Ok, andiamo". È così che è cominciato tutto. Ma fatemi spiegare meglio. Paolina e io siamo proprietarie di una scuola di cucina. Si chiama Folle Casseruola. Questo è quello che facciamo per vivere: cuciniamo. Cuciniamo come se non ci fosse un domani. Adoriamo cucinare, e insegnare a farlo. Ma i fornelli non sono la sola cosa che condividiamo. In comune abbiamo anche figli e nipoti. Siamo quelle che si chiamano "consuocere", un termine che in inglese non esiste. Lei è la suocera di mia figlia. Suo figlio Luca è il marito della mia Chiara. Dunque, mio genero.