L'idea di realizzare un lavoro sulla Cucina e sui Cuochi di Villa Santa Maria dal 1560 all'abolizione del feudalesimo che seguisse le tracce di San Francesco Caracciolo è nata dal desiderio di onorare questo Santo parlando di coloro che fortemente e con grande determinazione lo hanno voluto come loro protettore.Da sempre infatti, prima i cuochi di Villa Santa Maria, poi quelli abruzzesi e infine tutti i Cuochi d'Italia hanno venerato il Santo villese, rampollo della Famiglia Caracciolo. La tradizione orale fa risalire la nascita dell'Arte culinaria villese ai tempi in cui Ascanio, futuro San Francesco, si intratteneva con i suoi coetanei nelle cucine del castello di Villa Santa Maria, tanto da far nascere in suo padre, uomo magnanimo e generoso, il desiderio di promuovere la nascita di una vera e propria scuola di cucina, facendo alternare nei lavori di cucina tutti i domestici. I ragazzi che si distinguevano per estro e bravura erano raccomandati alle nobili famiglie di Napoli dove gli stessi Caracciolo risiedevano per gran parte dell'anno.