Il libro si diverte a ripercorrere certa storia della gastronomia da Apicio alla cucina molecolare passando per "il Trinciante", Vatel, Artusi. Si addentra in argomentazioni tecniche sulle proprietà reali e presunte del tartufo, a letto come in cucina. Si prende la briga di mettere in guardia i lettori sulla differenza tra truffe detto alla francese e le truffe più comuni in cui capita d'imbattersi. Si lascia irretire dai racconti e dagli aneddoti dei tartufai, non senza carpirne alcuni preziosi segreti, anche geografici. Vaga per le regioni a vocazione tartufigena distraendosi da altre meraviglie. Si fa intenerire dalla gioiosa levità della ricerca nella mente dei cani da tartufi, i lagotti in particolare.