Nella vena di film come La vita è bella e Train de vie, un romanzo ironico e travolgente sui personaggi di un villaggio ebraico miracolosamente scampato agli orrori della Storia.
Ricreando con ironia e gusto del paradosso il clima di molti racconti della tradizione yiddish, il giornalista e scrittore newyorkese Max Gross, narra di come una comunità possa al tempo stesso comprendere che deve la sua salvezza al proprio isolamento e misurare tutta la vastità della tragedia che si è nel frattempo compiuta.