Il Caffè Alzheimer, ideato dal dottor Bere Miesen (psicologo clinico olandese del Centro Marienhaven), viene annoverato tra gli interventi di tipo psicosociale. Il primo Caffè Alzheimer nacque a Leiden il 15 settembre 1997 all'interno della sala conferenze dell'Università. Da allora tale esperienza si è sviluppata a macchia d'olio: ad oggi, nei Paesi Bassi ne esistono più di 60 e ne sono nati moltissimi anche nel Regno Unito, in Italia, in Grecia, in Australia e negli Stati Uniti d'America. Rivolto principalmente a coloro che affrontano le fasi iniziali della malattia, il Caffè Alzheimer può essere definito come un luogo sicuro dove poter respirare un'atmosfera accogliente e rilassata, nel quale i partecipanti, caregiver e i propri congiunti malati, possano esprimere sé stessi, essere ascoltati e trovare conforto nella loro lotta contro l'isolamento e la solitudine. In questo manuale pratico-operativo troverete metodologie e attività da adottare per strutturare le attività dei Caffè Alzheimer, interventi non farmacologici per le persone affette da demenza, metodologie di coinvolgimento e informazione/formazione dei caregiver, formazione e crescita dei volontari, tutte risorse preziose da impiegare. Ancora, qui sono descritti la valutazione neuropsicologica dei partecipanti e dei familiari (iniziale e periodica), le attività occupazionali e cognitive, i trattamenti di gruppo e individuali, gli aspetti economici e di finanziamento.