Il cinema catastrofico ha un'estetica? Pare questa la domanda posta da Enzo Ungari lungo le pagine del suo ironico e del tutto antiaccademico studio sul cinema del disastro e le sue forme: tra cataclismi, rovine in fiamme, creature deformi e bestie mutanti, l'autore riesce a tracciare un filo conduttore che va da DeMille a Walt Disney, passando per Browning, Welles e Antonioni, fino a raggiungere tanti altri 'mostri' della regia del Novecento, per costruire un viaggio nel cinema per immagini (oltre 300 quelle presenti nel volume) assolutamente unico.