"Il volume che vi apprestate a leggere vuole approfondire questo lato oscuro della cinematografia di Pupi Avati, bolognese di nascita con la passione del jazz e dell'esoterismo, che fin dalle prime opere ha espresso dichiaratamente il suo amore per il fantastico e l'irrazionale, sempre presente - anche se in minima parte - anche nelle storie più rassicuranti della sua filmografia. Nel corso della sua carriera, Pupi Avati ha realizzato alcuni tra i film più inquietanti e spaventosi del genere, divenuti negli anni veri e propri oggetti di culto da parte degli appassionati. Luca Servini, insieme ad alcuni tra i più autorevoli saggisti di critica cinematografica, ha analizzato l'altro cinema di Avati, quello più spaventoso ed oscuro, meno conosciuto e meno fortunato, ma profondamente amato dal suo autore: un cinema dalle finestre che ridono..."