Regista immortale della storia del cinema italiano, Monicelli seppe con le sue storie descrivere in maniera impareggiabile splendori e miserie dell'Italia del dopoguerra e degli anni Settanta e Ottanta. Attraverso toccanti ricordi e taglienti giudizi su arte, politica, società e costume, il volume, amaro e acuto memoir curato dalla collaboratrice e amica Anna Antonelli, fa emergere la voce ironica e cinica di un uomo e di un artista, per natura sempre controcorrente e anticonformista.