In occasione del cinquantesimo anniversario della sua uscita, Caroline Masoch e Jean-Max Méjean propongono un'analisi approfondita di Amarcord, il più felliniano dei film di Fellini, che vi ripercorre, con un sottile gioco tra malinconia e umorismo, gli anni dell'adolescenza riminese e del fascismo. Personaggi come la Gradisca, la Volpina, la tabaccaia, e sequenze come quelle del passaggio del Rex e dello zio matto sull'albero sono ormai archetipi del cinema mondiale. Il film viene qui ripercorso scena per scena, con l'aiuto di una ricchissima galleria di fotogrammi a colori e di svariati materiali critici e informativi, dalle recensioni d'epoca italiane e francesi agli aneddoti sulla lavorazione e sulle scene previste ma non realizzate. Portano inoltre il loro prezioso contributo al libro, con scritti inediti, due assistenti storici di Fellini e testimoni del suo cinema e della sua visione del mondo: Dominique Delouche e Gérald Morin, che di Amarcord è stato assistente alla regia.