Scriveva Goffredo Fofi che in Totò vince la maschera rispetto ai personaggi piccolo borghesi da lui ridicolizzati e da questa idea muove le mosse il saggio di Aldo Marzi che indaga le figure di riferimento della vis comica dell'attore napoletano: dalla madre al proprio maestro d'infanzia, dal Pazzariello a Pulcinella e a Pinocchio. Questa molteplicità non interessa solamente ciò che interpreta, ma anche il linguaggio, riuscendo a modulare sia il proprio vissuto sia la sperimentazione scenica e cinematografica.