Montate in sella per un viaggio in uno dei filoni più oscuri del cinema exploitation: i motociclisti del grande schermo non sono stati solo i ribelli on the road di "Easy Rider", ma anche, e soprattutto, i centauri sbandati e violenti modellati sulle leggende che circondano i moto club illegali. Tra gli anni Sessanta e Settanta, sulla scia del successo de "I selvaggi" di Roger Corman, i drive-in americani sono stati invasi da più di cinquanta bizzarre pellicole a base di duelli all'ultimo sangue, party sfrenati, incredibili chopper e bellissime ragazze. Dai biker di "Facce senza Dio" e "Satan's Sadists", talmente brutali che farebbero impallidire quelli di "Sons of Anarchy", fino ai motociclisti licantropi di "La notte dei demoni", passando per le gang di sole donne di "She-Devils on Wheels" e quella di afroamericani di Black Angels; senza dimenticare i veri Hell's Angels, immortalati sulle loro Harley-Davidson in film di culto come "Angeli dell'inferno" sulle ruote e "Angeli della violenza".