"Parole filmate a Nord-Est" è il racconto della lingua attraverso il cinema. I primi due capitoli inseriscono il discorso più specifico sulla lingua filmata del Triveneto all'interno dell'ampio panorama cinematografico nazionale: ne vengono poste in luce diversità e congruenze, se ne sottolinea e conferma la costante oscillazione tra ricerca di oralità e rispetto della norma, se ne evidenziano i processi di stereotipia. Dalle vedute Lumière sul Canal Grande (1896) alle irriconoscibili calli di Pitza e datteri (2015), i passi si snodano lungo la storia del cinema e della lingua del cinema per conoscere i volti, le immagini e le voci che hanno rappresentato il territorio veneto. Perché oggi il processo di decentramento che ha allontanato la produzione del cinema dal monopolio romano ha lasciato spazio a realtà locali e micro-provinciali e al loro corredo linguistico; e perché questo corredo linguistico, taciuto e più spesso annacquato, torna oggi ad arricchire il plurilinguismo dei nostri schermi, dà voce all'irriducibile multiformità delle nostre vite e ne racconta i margini, le derive e gli incontri.