Attraverso una comicità estrema giocata ai confini del comprensibile, Troisi mette in scena una vera e propria sfida all'industria del cinema, una dichiarazione di non omologazione: questo il punto di partenza scelto dall'autore per sondare i processi creativi e comunicativi del regista di "Ricomincio da tre". Lo studio parte dall'analisi dettagliata di quattordici scene attraverso le quali si indaga l'articolato mondo dei codici espressivi adottati da Troisi nei suoi film: dall'italiano al dialetto, dai silenzi alle pause, fino al codice mimico-gestuale e prossemico. Una sorta di laboratorio sulle forme, i procedimenti e le tecniche attoriali di Troisi nel suo "farsi" comico.