È il regista de-genere di "Deliria", "La chiesa" e "La setta", le pellicole che hanno insanguinato gli anni Ottanta e Novanta del cinema popolare italiano sotto le ali produttive di Joe D'Amato e Dario Argento. È il regista cult di "Dellamorte Dellamore", l'unico film capace di rendere giustizia a Dylan Dog. È l'autore pulp di "Arrivederci amore, ciao" e "Rocco Schiavone", tra i migliori noir nostrani del nuovo millennio. È Michele Soavi, capace di spaziare dal cinema alla tv costruendo un ponte tra due media così lontani e, oggi, così vicini anche grazie a lavori come i suoi "Ultimo. La sfida", "Uno bianca", "Ultima pallottola", "La narcotici".