Con la nascita della radio la tradizionale struttura delle forme letterarie subisce una scossa per accomodare un medium imprevisto (parola di Brecht), che adotta un supporto nuovo: l'etere, e non già la carta. Alla radio, infatti, tocca il singolare destino di dare spazio e diffusione ai messaggi attraverso la voce, il suono e il silenzio. Questa natura sonica della comunicazione, che darà vita negli anni Sessanta del Novecento alla riscoperta dell'oralità grazie ai lavori di Eric Havelock e Marshall McLuhan, negli anni Trenta aveva rappresentato per Walter Benjamin il crinale su cui correvano diversi destini: quello dei rapporti tra esperienza e inesperienza, quello della separazione tra la narrazione a matrice orale e la civiltà della scrittura romanzesca. Radiotelling tratteggia questa mappa e nel territorio definito da tali questioni affronta e analizza, in un arco temporale che va dal 1929 al 2015, le opere radiofoniche di Simon Armitage, Bertolt Brecht, Carlo Emilio Gadda, Primo Levi, Giorgio Manganelli, Andrew Sachs.