Fanny Sadowski è stata un'importante attrice del teatro d'Ottocento. Allieva di Gustavo Modena - il primo dei grandi attori italiani, maestro anche di Ernesto Rossi e Tommaso Salvini - seppe costruirsi una carriera teatrale intensa e indipendente, prima sulla scena, poi come impresaria di musica e teatro. Oggi è poco nota, ma tra i contemporanei c'era chi non esitava a porla accanto (o al di sopra) della celebre Adelaide Ristori, e a Leone Fortis, che era stato spettatore di entrambe, non sembrò eccessivo paragonarla per certi tratti a Eleonora Duse, la maggiore attrice dell'età successiva. L'eco del suo teatro non fu però duratura. Questo libro vuole rimetterne a fuoco l'immagine, provando a ricostruirne lo stile personale ed efficace, osservando alcune delle sue prassi recitative e ragionando su quanto della sua arte sia passato per linee sommerse, arrivando alle generazioni successive. Attraverso analisi storiche, documenti e testimonianze di spettatori si osserverà come Fanny Sadowski seppe reinventare, nel suo modo di essere attrice, gli insegnamenti di Gustavo Modena, portando avanti una tradizione destinata a influenzare anche la recitazione innovativa di Eleonora Duse.