Il dialogo delle scrittrici italiane con la settima arte ha sempre prodotto un fruttuoso scambio che da una parte ha fornito all'universo cinematografico storie, figure narrative e immaginari - ma anche riflessioni e analisi significative - e dall'altra ha dotato di nuovi strumenti e prospettive i loro laboratori di scrittura. Eppure ancora oggi un cono d'ombra avvolge il lavoro intellettuale delle letterate per il cinema: tranne rare eccezioni, il loro impegno creativo, culturale e politico nell'industria del film è stato di fatto ignorato o relegato sullo sfondo. Il volume esplora un corpus di testi per e sul cinema, editi e inediti, di dodici autrici protagoniste del Novecento letterario, in un arco cronologico che va dagli anni del muto all'avvento della televisione. Esaminando da vicino queste scritture "sul bordo", paradigmatiche di un fenomeno di più ampia portata, risulta evidente il valore di un contributo tutt'altro che marginale. Forse è giunto il momento di riconoscere che il rapporto delle scrittrici italiane con il cinema non è dipeso solo da interessi economici, ma è stato piuttosto una delle manifestazioni del loro percorso intellettuale e, allargando la visuale, un modo per partecipare, anche con questi mezzi, alla costruzione di una nuova cultura.